
La seconda visione nella prima parte del Libro delle Opere Divine è una visione il cui posto centrale è occupato dalla figura di un uomo. Intorno a lui si muove l’universo con i suoi spazi imperscrutabili, le sue stelle, i suoi venti, i suoi elementi. Dio ha composto il mondo con gli elementi, lo ha rafforzato con i venti, lo ha illuminato con le stelle e lo ha riempito con tutte le altre creature. Ha collocato l’uomo al suo interno, circondato e protetto dalla forza di tutte le creature, in modo che potesse essere aiutato da loro nelle sue opere. Il corpo del mondo appare all’interno di una ruota, perché la divinità è come una ruota nella sua preveggenza e nella sua azione, che non ha inizio né fine, perché è senza tempo. Proprio come il cerchio include tutto all’interno della sua circonferenza, così la divinità comprende e domina tutto. I venti sono le forze che soffiano sull’uomo e guidano le sue azioni. I pianeti sono i doni dello Spirito Santo che vengono in aiuto all’uomo scosso dai venti e lo rafforzano nella giusta direzione da seguire.

La sintesi di questa visione è divisa in tre sezioni:
- La ruota e i cerchi
- I venti
- Gli astri e le nubi
LA RUOTA E I CERCHI
Il fuoco luminoso
All’interno della ruota si trova il primo cerchio, simile a un fuoco luminoso. È superiore agli altri elementi perché indica il potere divino che amministra la gioia della sua luce a tutte le creature e dà vita a tutto.
Il fuoco nero
Sotto, c’è un altro cerchio, quello del fuoco nero. Questo è il fuoco del giudizio per le nostre azioni malvagie, che sono all’origine della nostra sofferenza e del nostro dolore, rappresentate anche nelle calamità della natura. Quando ci opponiamo a Dio, viviamo nell’oscurità e nella sofferenza e ci priviamo della gioia del Suo amore, della Sua vita. Ora, il cerchio di fuoco luminoso che circonda e domina il fuoco nero è due volte più spesso, perché la grazia e la misericordia di Dio sono molto più grandi del male che l’uomo può commettere e l’uomo non esisterebbe senza l’aiuto divino.
L’etere puro
Poi c’è l’etere puro: l’uomo si purifica dai suoi peccati attraverso la penitenza ispirata dalla grazia divina del fuoco luminoso e dalla paura del fuoco nero, garantendo la stabilità e l’equilibrio dell’universo. È il pentimento che purifica l’uomo, riportando in equilibrio i pericoli della natura e difendendolo dal fuoco nero. Ha la stessa grandezza degli altri due cerchi, perché la grazia ispira il pentimento e la penitenza che purificano dal male.
L’aria umida
Il prossimo, della stessa grandezza del fuoco luminoso, è un cerchio di aria umida. Queste sono le opere sante dei giusti, che sono come acqua trasparente che lava e purifica. Sono ispirate dal fuoco dello Spirito Santo.
Aria forte, bianca e luminosa
Sotto c’è un cerchio di aria forte, bianca e luminosa, teso come i nervi del corpo umano. Questa è la misura giusta per evitare una contrizione eccessiva, altrimenti le acque riverserebbero pericolosamente il loro rigore. Questo cerchio ha lo stesso spessore del fuoco nero, perché non dobbiamo eccedere nel reprimere il male.
Aria leggera
Poi, un cerchio di aria leggera, come il respiro dell’uomo che sale e scende senza staccarsi da lui. Questo è l’equilibrio tra il cielo e le nuvole, che a volte salgono verso il cielo luminoso, a volte scendono verso la terra e diventano più scure, come l’uomo che aspira al cielo, ma deve anche occuparsi degli affari terreni che spesso lo turbano. Questo cerchio è diffuso in tutta la ruota, è la sottigliezza della giustizia e del suo equilibrio, che non è separato dalle virtù ispirate dallo Spirito Santo. Lo spirito rivolto verso Dio è illuminato, ma quando è costretto ad aderire alla terra, pur confidando nel potere divino, fa piovere lacrime, aspirando al cielo.
La linea di separazione
Una linea separa la regione settentrionale perché il sole non la penetra, proprio come le buone azioni sono separate da quelle cattive. Quindi i due luminari, il sole e la luna, significano la conoscenza del bene e del male da parte dell’uomo. Come il firmamento è reso stabile dal sole e dalla luna, così l’uomo si muove entro i limiti della conoscenza del bene e del male. Come il sole, la scienza del bene compie il suo corso senza desiderare il male, senza diminuire, ma contrastando la scienza cattiva che cresce e diminuisce, come la luna, disprezzando la scienza buona, pur conoscendola.
I VENTI
L’uomo è al centro della struttura del mondo, perché pur essendo piccolo, è grande in virtù dell’anima che lo rende a immagine di Dio. Quindi è l’anima che deve governare il corpo, perché è più potente del corpo. Nella visione, quindi, come l’uomo è circondato dalle forze della natura, così queste rappresentano le forze dell’anima con cui l’uomo governa il suo corpo. Come l’uomo vede tutte le creature con i suoi occhi, così attraverso la fede percepisce Dio dappertutto e Lo conosce attraverso le creature, quando comprende che Lui è il loro creatore.
La figura umana nella visione si trova all’interno di una ruota che tocca nei quattro punti corrispondenti alla testa, ai piedi, alla mano destra e alla mano sinistra. Questi quattro punti corrispondono ai quattro punti cardinali, dai quali spirano quattro venti principali e otto venti collaterali, intermedi tra le quattro direzioni. In corrispondenza dei quattro punti cardinali, Ildegarda contemplò quattro teste di animali che esprimono le forze dei quattro venti che soffiano verso l’uomo.
Ora, il vento, il respiro, evoca lo spirito, la vita spirituale in continuo movimento, in perpetua trasformazione.
Così, nella sua interazione con il mondo, l’uomo si trova all’incrocio di diversi tipi di tentazioni, e questa è la sua difficoltà nel gestire gli affari di questo mondo. È soggetto a diverse influenze, esposto a diversi venti che sono simili all’atteggiamento di diverse bestie selvatiche. Ogni vento è quindi rappresentato dall’immagine di un animale. Quando l’uomo ha improvvisamente la sensazione della presenza di Dio vicino a lui, percepisce la sua piccolezza, gli appaiono i suoi difetti e si sente spaventato; è come se sorgesse un vento a forma di leopardo; se è la paura delle sofferenze dell’inferno, è come se un lupo soffiasse su di lui; se teme il giudizio di Dio, questo vento è come un leone; se i tormenti del corpo lo assalgono, le angosce, questo vento è come un orso.
Ecco quindi i quattro venti principali con le loro direzioni, associati alle immagini degli animali. Tutti questi venti soffiano verso l’interno dell’uomo, uno sopra la sua testa, l’altro sotto i suoi piedi, alla sua destra e alla sua sinistra (alla destra e alla sinistra dell’uomo, non di chi lo guarda):
Est (in alto): il leopardo rappresenta la sensazione di essere alla presenza di Dio, e il respiro che ne deriva è quello della contrizione. Alla presenza di Dio, l’uomo si sente spaventato perché i suoi peccati gli appaiono in confronto all’immenso amore di Dio e si pente per la sua mancanza di amore.
Ovest (in basso): il lupo evoca la paura delle pene dell’inferno, il respiro che esce dalla sua bocca ispira contrizione a causa della paura delle pene.
Sud (a destra): il leone rappresenta la maestosità del giudizio di Dio, le sue giuste decisioni, e ispira l’uomo a cercare la giustizia e l’equità, perché sa che le sue azioni sono soggette allo sguardo di Dio.
Nord (a sinistra): l’orso rivela la fragilità della natura umana. Quando l’uomo è colpito dai tormenti e dall’angoscia del corpo, si rende conto di quanto è piccolo in realtà, e il respiro dell’orso gli ispira umiltà.
Poi arrivano i venti collaterali, le virtù:
Est Sud-Est: granchio fiducia, chele speranza e dubbio, respiro costanza
Est Nord-Est : cervo fede, respiro santità
Ovest Sud-Est : granchio fiducia, chele speranza e dubbio, respiro costanza
Ovest Sud-Ovest : cervo fede, respiro santità
Sud Sud-Est : agnello pazienza, respiro mansuetudine
Sud Sud-Ovest : serpente prudenza, respiro previdenza
Nord Nord-Est : agnello pazienza, respiro mansuetudine
Nord-Ovest : serpente prudenza, respiro previdenza

Tutti questi venti soffiano in direzione dell’uomo, a significare le diverse esperienze spirituali che l’uomo attraversa nel corso della sua vita, ciò che influenza la sua vita e la direzione che prendono le sue azioni.
Ecco un riassunto dei vari viaggi spirituali dell’uomo verso Dio. Infatti, l’intero movimento del mondo ha un solo senso, una sola direzione: condurre gli esseri umani alla beatitudine perfetta, alla contemplazione di Dio. Ora, Dio è amore, quindi contemplare Dio non significa guardare un oggetto esterno a noi, ma sperimentare un amore simile al Suo, grande come il Suo. Quando Lo conosceremo, ameremo come Lui ama, e Lui sarà in noi e noi in Lui.
Il leopardo (Est):
Il vento dell’Est proviene dall’etere puro (cerchio di purificazione dalle colpe attraverso il pentimento e la penitenza). Il leopardo ha la ferocia del leone, ma senza la sua scienza, è più delicato e più debole. Il ricordo delle cattive azioni salta alla testa come un leopardo. Sale nell’etere puro della penitenza. È allora che il vento della contrizione esce dalla bocca del leopardo, perché è la virtù che esce dalla bocca. Estendendosi verso destra, questo vento assume la forma di un granchio, poiché vortica in tutte le direzioni. Infatti, la sensazione della presenza di Dio (leopardo) quando l’uomo è prospero lo porta alla fiducia, che si muove, come il granchio, con due chele: a volte verso la speranza e a volte verso il dubbio di essere perdonato. Quando si estende a sinistra, nell’avversità, questo vento è veloce come un cervo che colpisce con le corna e fugge. Allo stesso modo, la sensazione della presenza di Dio (leopardo), attraverso la fiducia del granchio, porta alla fede, rappresentata dal cervo. Infatti, ci convertiamo alla fede attraverso la contrizione corporea, e il soffio della costanza esce dalla bocca del granchio, cioè dalla fiducia, e si ferma davanti al sentimento della presenza di Dio per non commettere trasgressioni più gravi. Dalla bocca del cervo, che è la fede, esce la santità, che si trova tra il leopardo della sentimento della presenza di Dio e l’orso della penitenza corporale.
[Nota: il testo di Ildegarda sul Vento dell’Est parla del timore di Dio. Ora, questo sentimento è provocato dal fatto di sentirsi in presenza di Dio: da un lato, vedere l’infinita bontà di Dio provoca una grande felicità, dall’altro, quando usciamo dalla contemplazione e torniamo a noi stessi, percepiamo la nostra piccolezza e, per contrasto, vediamo la nostra mancanza di amore, i nostri difetti, come zone d’ombra che diventano più chiare e visibili quando la luce è più forte. Questo provoca istintivamente un sentimento di sgomento, rammarico e persino paura di essere giudicati per questo. Ma nel nostro rapporto con Dio, quando le nostre colpe diventano evidenti, non dobbiamo far altro che appellarci alla Sua misericordia affinché vengano perdonate, affinché scompaiano proprio come l’ombra si dissolve quando viene rimosso l’ostacolo che si oppone alla luce. Così, quando gli apostoli contemplarono la gloria della divinità di Cristo sul Monte Tabor (Matteo 17, 1-7), furono dapprima trasportati da un’estrema felicità e poi, quando tornarono in sé, furono sopraffatti dalla paura e caddero a terra. Ma Cristo non li abbandona alla loro paura; li rialza immediatamente e dice loro: “Alzatevi, non abbiate paura”. Perché la misericordia di Dio verso i suoi figli è infinita, e ci rialza ogni volta che cadiamo, affinché noi stessi possiamo essere un riflesso pieno della Sua gloria. Non vuole che rimaniamo in questo sentimento di paura e ci rialza immediatamente].
I quattro venti principali, quindi, quando si inclinano verso destra o verso sinistra, danno origine a venti collaterali che saranno rappresentati da altre teste di animali in base alle loro caratteristiche. Ecco i venti collaterali del leopardo che soffiano da Est. Se si inclina verso destra, dà origine a un vento rappresentato da un granchio (fiducia), se si inclina verso sinistra a un vento rappresentato da un cervo (fede).
Ecco i venti collaterali del vento dell’Est (leopardo):
- Vento Est-Sud-Est (dal leopardo al granchio): la virtù della contrizione, che soffia dal sentimento della presenza di Dio (leopardo) alla fiducia (granchio).
- Vento Est-Sud-Ovest (dal leopardo al cervo): la virtù della contrizione (soffia dalla bocca del leopardo) si muove verso la fede (cervo).
- Vento Est-Sud-Est verso Sud (dal granchio verso il leone): la virtù della costanza (soffia dalla bocca del granchio), che proviene dalla fiducia (granchio), aspira alla pienezza della perfezione, al giudizio divino (leone).
- Vento Est-Sud-Ovest verso Nord (dal cervo verso l’orso): la virtù della santità (soffia dalla bocca del cervo) tende alla pienezza della perfezione attraverso le tribolazioni del corpo (orso).

Realtà spirituale figurata dall’elemento naturale:
Quando il sentimento della presenza di Dio (leopardo) ispira l’uomo, questi progredisce nella saggezza e inizia a compiere opere buone attraverso la fede (cervo). Quando confida costantemente in Dio e dirige costantemente i suoi pensieri verso Dio (fiducia granchio), dalla fede (cervo) procede verso la santità (respiro del cervo) giudicando ciò che è buono o cattivo (leone) e astenendosi da piaceri e azioni malvagie (orso).
Il lupo (Ovest):
Il vento dell’Ovest proviene dal cerchio dell’aria umida. Il lupo che esce allo scoperto è come la paura delle punizioni dell’inferno che fa abbandonare agli uomini i desideri terreni e li spinge a lavorare per il bene. Le buone azioni sono come l’aria umida. Le pene dell’inferno fanno nascere il vento della contrizione, che va in direzione delle tribolazioni corporee (orsi) e prende la forma del cervo, cioè della fede. Dalla bocca del cervo esce il soffio della santità. Infatti, quando l’essere umano teme le pene dell’inferno e impone dolori al suo corpo, privandolo dei piaceri materiali che lo allontanano dalla vera felicità, allora si muove verso la perfezione della fede, perché crede che Dio lo salverà dalle pene dell’inferno. La santità sorge allora in lui, immergendolo nelle realtà spirituali e allontanandolo dalle opere del mondo. D’altra parte, quando subisce, suo malgrado, le afflizioni corporali con il permesso di Dio, attraverso il vento delle sofferenze infernali (il lupo), privato delle prosperità di questa vita, si avvicina alla perfezione che si trova tra le punizioni infernali e il giudizio divino (il lupo e il leone) e raggiunge la fiducia (il granchio). È una fiducia che a volte è accompagnata dalla speranza, a volte dal dubbio (le due chele del granchio). Spera che le sue colpe vengano perdonate e a volte ne dubita, ma il soffio che esce dalla bocca del granchio è la costanza che nasce dalla fiducia e a poco a poco non esita più sulla bontà divina. Così, sotto l’influenza del vento della paura della sofferenza infernale, l’essere umano da un lato fa penitenza e raggiunge la fede (cervo), il cui soffio lo dirige verso la santità; dall’altro, la fiducia e la costanza (granchio) nei momenti di afflizione, lo avvicinano al buon giudizio divino. Fecondato dallo Spirito Santo, il soffio di Dio, arriva alle opere buone, lasciandosi alle spalle quelle cattive.
Ecco i venti collaterali del vento da Ovest (lupo):
- Vento Ovest-Sud-Ovest (dal lupo al granchio): dalla virtù della contrizione, che soffia dalla paura delle pene dell’inferno (lupo) verso la fiducia (granchio).
- Vento Ovest-Nord-Ovest (dal lupo al cervo): dalla virtù della contrizione (soffio della bocca del lupo) alla fede (cervo).
- Vento Ovest-Sud-Ovest verso Sud (dal granchio verso il leone): la virtù della costanza (soffio della bocca del granchio), che proviene dalla fiducia (granchio), aspira alla pienezza della perfezione, al giudizio divino (leone).
- Vento da Ovest-Nord-Ovest verso Nord (dal cervo all’orso): la virtù della santità (soffio della bocca del cervo) tende alla pienezza della perfezione attraverso le tribolazioni del corpo (orso).

Realtà spirituale figurata dall’elemento naturale:
L’essere umano dovrebbe osservare con fiducia il sorgere e il tramontare del sole, della luna e delle stelle come segni che Dio ha posto nel cielo, e anche il vento, l’aria, la terra e le acque come ciò che Dio ha creato per offrirlo all’uomo. Così, riconoscendo l’opera che Dio ha fatto per lui, potrebbe scoprire la dignità per cui è stato creato, per quale onore e gioia Dio lo ha creato: ha fatto tutto questo per lui. Disprezzando Dio e la sua opera, l’uomo agisce contro la propria felicità e, distruggendo la creatura, danneggia se stesso. La fede lo allontana dalle sue azioni malvagie, come un aratro che prepara il terreno per i semi delle buone azioni che portano frutto. Ma, allontanatosi dall’azione di grazie verso Dio, l’uomo nel suo orgoglio subisce i venti della gelosia e della collera e i conflitti lo separano dalla gloria e dalla gioia del cielo. È come la terra privata della rugiada celeste della grazia, della gratuità dello Spirito Santo che gli fa apprezzare l’immensità del dono che ha ricevuto. Accogliere la creazione e le creature come un dono fa scaturire in noi la fonte infinita dell’amore per il prossimo, la fecondità delle buone azioni irrigate dall’azione di grazie, la preghiera che è come una pioggia che produce un’abbondanza di frutti. Ma sotto l’influenza dell’orgoglio, della collera e dei conflitti, il cuore dell’uomo si inaridisce e diventa una terra arida, priva di vita, di gioia e di amore. Quindi, la paura di questi venti maligni che inaridiscono il cuore dovrebbe spingere l’uomo a chiedere a Dio di calmare le tempeste, di concedergli ciò di cui ha bisogno per la sua vita, di rimuovere da lui le false conoscenze, in modo che possa giungere al giusto giudizio della grandezza e dell’amore di Dio.
Il leone (Sud):
Il vento del Sud proviene dal fuoco luminoso per portare prosperità agli esseri umani della regione meridionale. È forte come il leone ed esercita la sua volontà con forza, è impetuoso nel fuoco, è potente quando i giorni si allungano e impedisce alle nuvole di trasformarsi in pioggia e riduce i pericoli di rovesci. Questo potere divino indica la perfezione del giudizio di Dio, cioè la Sua volontà e le Sue decisioni, che sono giuste. Tutto proviene dal giudizio di Dio; Egli esamina ogni cosa. Quindi dobbiamo accettare ogni circostanza, confidando nella giustizia di Dio, accettando le prove con fiducia nella Sua misericordia ed essendo prudenti nella prosperità.
[Nota: il testo di Ildegarda parla del giudizio di Dio, la cui maestà, rappresentata dal leone, incute timore. Come saranno giudicate le nostre azioni malvagie da Dio, che è perfetto? Istintivamente confrontiamo la nostra meschinità e il nostro egoismo con la grandezza della misericordia di Dio. Temiamo il suo giudizio e questo ci dissuade dal compiere un’azione cattiva. Temiamo spontaneamente la punizione, ma ciò che la Bibbia ci rivela è che questo giudice divino è molto diverso dal giudice terreno: quando gli presentiamo le nostre colpe con rammarico, ci concede immediatamente il suo perdono e la luce della sua bontà che si diffonde su di noi, ci trasforma e ci rende simili a Lui, perché allora sperimentiamo una grande felicità e vediamo quale gioia c’è nel perdono, nella riconciliazione. Immaginiamo un giudice che punisce il male, mentre Lui lo perdona. Ma il male è ciò che ci separa da Dio, ciò che ci separa gli uni dagli altri. Se agiamo con cattiveria verso il nostro prossimo, feriamo il legame di amicizia che ci unisce a lui, ci priviamo di un legame d’amore che ci dà gioia, ed è allora che proviamo dolore, perché la colpa stessa produce la propria pena. Non è una punizione inflitta da Dio, ma il dolore di essere separati dalla fonte di ogni bene, dall’amore, dall’amicizia, dai legami di fratellanza che ci uniscono gli uni agli altri. Quindi, spesso nella Bibbia, Dio si accorge della nostra disgrazia quando abbiamo commesso una cattiva azione contro di lui o contro il nostro prossimo e ci annuncia questa disgrazia, ma non è Lui che ci punisce per questo; è la nostra azione che ci priva del bene e causa la nostra sofferenza. Questa è la storia di Caino e Abele, in cui Dio non punisce Caino per l’omicidio di suo fratello, ma lo avverte della disgrazia di essersi privato dell’amicizia degli uomini e, sperando che trovi la via del pentimento, che si renda conto da solo delle conseguenze del suo atto, lo protegge dalla vendetta degli uomini. Perché Dio non vuole che il peccatore muoia, ma che si penta e ritorni a Lui, che ritorni alla fonte dell’amore, che assapori la gioia dell’amore. (Vedi articolo su Caino et Abele e su La giustizia di Dio). Ora, questo sentimento della giustizia divina non è solo quello della paura del giudizio finale, ma è anche la chiamata a trovare, in ogni momento della nostra vita, il costante invito di Dio a scoprire la gioia di amare. Tutto ciò che ci accade, il rammarico per le nostre colpe, la sensazione di essere privati dell’amore, la sofferenza che sperimentiamo, così come ogni esperienza felice, proviene dall’ordine che Dio ha stabilito in ogni cosa, in tutta la Sua creazione, in modo che tutto sia un’opportunità per noi di scoprire la Sua immensa bontà, la generosità, la profonda giustizia del Suo giudizio, cioè la Sua volontà di renderci partecipi della Sua stessa felicità di amare. Tutto è creato secondo la Sua volontà, tutto manifesta la Sua gloria, l’immensità del Suo amore].
Questo vento, che proviene dal giudizio di Dio (leone) e si estende verso destra, cioè verso la paura dei castighi dell’inferno (lupo), assume la natura del serpente, che parla dolcemente ma è insidioso. Come il serpente, questo vento può emettere un soffio leggero e, allo stesso tempo, provocare forti morsi. Soffiando a sinistra, verso Est, cioè verso il sentimento della presenza di Dio (leopardo), questo vento si trasforma in un agnello, gentile e leggero, perché non è pericoloso in queste regioni.
Estendendosi verso destra e sinistra, il vento del sud incontra gli altri venti e si verificano degli scontri.
Ecco i venti collaterali del vento del Sud (leone):
- Vento da Sud-Sud-Est (dal leone all’agnello): dalla virtù della giustizia (leone) verso la pazienza (agnello).
- Vento da Sud-Sud-Ovest (dal leone al serpente): dalla virtù della giustizia (leone) verso la prudenza (serpente).
- Vento da Sud-Sud-Est verso Est (dall’agnello al leopardo): la virtù della mansuetudine (soffia dalla bocca dell’agnello), accoglie la decisione divina in tutte le cose (leone), aspira alla presenza di Dio (leopardo).
- Vento da Sud-Sud-Ovest verso Ovest (dal serpente al lupo): la virtù della previdenza (soffia dalla bocca del serpente) è in relazione con la paura delle punizioni dell’inferno (orso).

Realtà spirituale figurata dall’elemento naturale:
Il vento del sud e il vento del nord trasmettono le decisioni divine ai loro collaterali, secondo la volontà di Dio: il vento del sud con il calore e le inondazioni, il vento del nord con il suono del tuono, la grandine e il freddo. I venti dell’est e dell’ovest invitano i loro collaterali a eseguire le sentenze divine senza violenza e con una certa lentezza, ma in estate possono portare freddo o siccità e in inverno caldo, pioggia o altre avversità. Così come i venti tengono insieme la terra con la loro forza, hanno anche il compito di far capire all’uomo ciò che deve fare. In che modo tutto questo porta alla salvezza dell’anima?
Nel segno del fuoco luminoso, che indica il potere divino, vediamo una testa di leone, che rappresenta il giudizio di Dio, cioè la giustizia divina in tutte le cose, sia nelle avversità che nella prosperità.
Quindi, questo vento, che ricorda all’uomo la giustizia divina, può influenzare l’uomo in due modi: all’uomo che è prospero, suggerisce l’approccio di un serpente che avanza con prudenza; all’uomo che è nell’avversità, mostra la testa di un agnello, cioè la forma della pazienza. È necessario, infatti, che l’uomo nella prosperità tema con prudenza il giudizio di Dio, cioè che si comporti con giustizia ed equità nei confronti degli altri, in modo da non abbandonare il sentiero della verità sentendosi sicuro. D’altra parte, è necessario che l’uomo nell’avversità sia paziente, sapendo che Dio tollera senza mostrarlo che le opere degli uomini prendano strade tortuose. Accettando la giustizia del giudizio di Dio, che si esercita quotidianamente in ogni evento della nostra vita, l’uomo che accetta le prove con mitezza e pazienza ne uscirà rafforzato.
La testa del serpente, cioè la prudenza, apparendo nella pienezza della sua perfezione tra il giudizio di Dio e i castighi dell’inferno, fa sì che il soffio della previdenza esca dalla sua bocca. Infatti, se l’uomo, spaventato dal giudizio divino, teme le punizioni dell’inferno con prudenza, provvederà ad evitarle facendo opere buone. In questo modo, attraverso la perfezione della rettitudine, si unisce alla costanza, che nasce dalla testa del granchio, cioè dalla forza della fiducia. Infatti, i fedeli si sforzano di essere costanti per ottenere i beni che appartengono alla vita eterna.
La testa dell’agnello, che designa la pazienza nella pienezza della sua perfezione, appare tra il leone della potenza divina e il leopardo della presenza di Dio, e produce un soffio di mansuetudine, perché nel raggiungere la pienezza della sua perfezione si avvicina alla costanza e alla fiducia del granchio. Infatti, l’uomo beato, quando è paziente nelle avversità e mostra la sua mansuetudine, deve abbracciare la costanza per raggiungere la sua meta.
In questo modo, Dio ci aiuta a dirigerci verso la felicità attraverso le virtù, che si sviluppano anche sotto l’influenza dei venti, cioè delle nostre paure che ci spingono verso i veri beni.
Quando le virtù istruiscono gli uomini nelle cause spirituali, li rendono prudenti nelle cause carnali e li spingono al timore di Dio. Ma quando le virtù si manifestano negli uomini attraverso l’azione della carità, allora appare che prima hanno sperimentato il timore di Dio nelle cose temporali, ma poi è attraverso il desiderio del cielo, attraverso la felice esperienza delle virtù che le praticano. Quindi, prima l’uomo si allontana dalla sinistra, che rappresenta le pene dell’inferno, e poi è attraverso l’amore di Dio che si eleva a destra, verso i desideri dei beni celesti. Poi indossa un’armatura molto forte, perché ha separato la buona conoscenza dalla cattiva. Così, la mano destra di Dio, cioè la Sua forza, produce questa virtù affinché gli uomini Lo conoscano per fede e compiano le Sue opere, prima di tutto nel Suo timore; poi, la mano destra solleva attraverso la penitenza coloro che si sono sporcati nel peccato e, producendo la virtù, li fa ardere insaziabilmente dell’amore di Dio. In questo modo, il pentimento ci riporta alla vita e viviamo in eterno attraverso la penitenza, che è fatta per amore di Dio. Strappati alla morte, racconteremo le meraviglie del Signore che non ci ha abbandonati alla morte, ma ci ha strappati all’inferno.
L’orso (Nord):
Il vento del nord proviene dal fuoco nero, che è la sofferenza causata dalle azioni malvagie. Questo vento è pericoloso per l’uomo come un orso, portatore di tempeste. Quando si estende a destra, assume la dolcezza dell’agnello e a sinistra è insidioso come il serpente, perché sembra avanzare più lentamente, ma poi si muove con grande velocità.
Quando un vento emette il suo soffio, penetra senza ostacoli nel corpo dell’essere umano e l’anima che lo riceve lo conduce alle membra del corpo che hanno affinità con esso. Pertanto, per effetto del soffio del vento, l’essere umano riceve conforto o ne viene privato. Quando un essere umano possiede la prosperità del secolo, la sofferenza del corpo deriva dal fuoco nero, il fuoco della sofferenza che deriva dalla separazione da Dio (orso), il risultato delle nostre azioni attraverso il giudizio. Questa sofferenza corporea impedisce quindi all’uomo dedito ai piaceri di avanzare lungo questo sentiero e lo spinge a desiderare e ottenere la povertà di spirito nell’umiltà. Da un lato, avanzando verso il sentimento della presenza di Dio (leopardo), abbraccerà la pazienza dell’agnello; dall’altro, procedendo verso Ovest, cioè verso il lupo della paura delle pene dell’inferno, eviterà i mali e imiterà la prudenza del serpente. Infatti, l’uomo spesso raggiunge le ricchezze spirituali passando attraverso le tribolazioni del corpo, attraverso le quali entra in possesso di ricchezze superiori.
Dalla bocca della testa dell’agnello esce il soffio della dolcezza e dalla bocca del serpente la previdenza: entrambi esortano l’essere umano ad allontanarsi dalle cose terrene corruttibili e a dirigere il suo desiderio verso le cose celesti ed eterne.
Ecco i venti collaterali del vento del Nord (orso):
- Vento da Nord-Nord-Est (dall’orso all’agnello): dalle sofferenze corporee (orso) alla pazienza (agnello).
- Vento da Nord-Nord-Ovest (dall’orso al serpente): dalle sofferenze corporee (orso) alla prudenza (serpente).
- Vento da Nord-Nord-Est verso L’Est (dall’agnello al leopardo): la pazienza (agnello) nelle sofferenze corporee (orso) si dirige verso il sentimento della presenza di Dio (leopardo) a cui aspira.
- Vento da Nord-Nord-Ovest verso ovest (dal serpente verso il lupo): la prudenza (serpente) causata dalle sofferenze corporee (orso) dirige il suo soffio (previdenza) verso la paura delle pene dell’inferno (lupo).

La realtà spirituale figurata dall’elemento naturale:
Tutti questi principi, queste forze inscritte nella natura, hanno un solo scopo: educare l’uomo e spingerlo ad aderire anima e corpo al suo creatore e, attraverso di lui, ad amare in modo giusto ed eterno tutta la sua opera, tutta la sua creazione, rendendogli grazie. Così l’uomo, strappato alla sua perdizione su un falso sentiero di felicità, ora si innalza verso Dio con le due ali della conoscenza del bene e del male, con cui sottomette la sinistra delle azioni errate e con l’aiuto della destra avanza lungo il sentiero della rettitudine.
GLI ASTRI E LE NUBI
I diversi venti che mantengono la terra e l’uomo in equilibrio sono a loro volta regolati dal movimento dei pianeti e dalla loro influenza su ciascun vento e sull’uomo. I sette pianeti indicano i sette doni dello Spirito Santo. Ogni dono aiuterà l’uomo a muoversi nella giusta direzione e modererà i venti in modo che l’uomo possa beneficiarne nella giusta misura.
Ecco le sette sfere celesti, la loro posizione e la direzione dei loro raggi, che corrispondono ai sette doni dello Spirito Santo e alla loro azione sui venti e sull’uomo.
Primo astro – Saggezza
Il pianeta più alto indica il dono della saggezza. Si trova al di sopra della testa dell’uomo, perché supera tutte le altezze dell’intelligenza umana, e da essa derivano le virtù.
Un raggio scende verso il sole, a significare la forza, affinché l’uomo che avanza con perseveranza lungo il sentiero della santità, guidato dalla saggezza, possa raggiungere la fine.
Un raggio irradia la chela destra del granchio, che proviene dal leopardo. Il granchio rappresenta la fiducia ispirata dal senso della presenza del Signore (leopardo). Infatti, la saggezza è presente per rafforzare la fiducia nella misericordia di Dio, quando, esposti al Suo sguardo, potremmo, al contrario, rimanere prigionieri della paura e fraintendere la Sua misericordia.
Un altro raggio si unisce al corno destro del cervo, che rappresenta la fede ispirata dal sentimento della presenza del Signore (leopardo). In questo modo, la saggezza agisce sulla fede, proteggendola da ciò che la allontana dalla verità.
Secondo astro – Intelligenza
Un raggio scende verso il sole, affinché la forza (sole) nel servizio di Dio sia sostenuta dall’intelligenza, che ci aiuta a discernere e a rinunciare a ciò che è male.
Un raggio va verso la testa dell’agnello, che proviene dal leone. L’agnello indica la pazienza di fronte alle decisioni e ai giudizi divini (leone). Quando questa pazienza è sostenuta dall’intelligenza, ci insegna ad accogliere sia la prosperità che la tribolazione con uno spirito uguale.
Un raggio è diretto verso la linea che separa la regione settentrionale, l’orso del dolore corporeo, dai raggi del sole. In questo modo, l’intelligenza ci insegna a guardarci da ciò che è dannoso per l’anima. Il raggio tocca anche l’agnello della pazienza che emana dalle afflizioni corporee indicate dall’orso, perché l’intelligenza ci insegna a sopportare il dolore che serve a correggerci.
Terzo astro – Consiglio
Un raggio si estende verso il sole, perché il consiglio bilancia la forza, affinché l’uomo si muova verso Dio secondo la bontà e l’ordine, in modo equilibrato.
Un raggio si dirige verso la testa del serpente, che proviene dal leone, affinché la prudenza (serpente) ispirata dalle decisioni divine (leone) sia temperata e l’uomo non cada in una mortificazione o penitenza eccessiva, maltrattando il suo corpo senza discernimento.
Un raggio si estende alla linea che separa le regioni settentrionali e quelle in ombra dai raggi del sole, in direzione del serpente (prudenza), che proviene dall’orso delle punizioni corporee. Questo consiglio aiuta le persone ad evitare l’eccessivo dolore e la disperazione.
Il sole – Forza
Un raggio si estende verso la testa del leopardo, ricordando all’essere umano la presenza di Dio. Il dono della forza rafforza l’essere umano nella sua paura di commettere un’azione malvagia.
Un raggio si estende verso la testa del leone, ricordando all’essere umano le decisioni giuste di Dio. Il dono della forza aiuta l’essere umano ad abbandonare le sue azioni malvagie.
Un raggio si estende verso la testa del lupo, ricordando all’essere umano la sofferenza causata dalle sue cattive azioni, la sofferenza della separazione da Dio. Il dono della forza aiuta l’essere umano che considera questa sofferenza a liberarsi dalle cattive abitudini che lo incatenano.
Nessun raggio tocca la testa dell’orso, la regione dell’ombra del nord. Il dono della forza non esercita la sua influenza su ciò che è malvagio e che spinge l’essere umano al male, ma solo su ciò che dipende dal discernimento dell’essere umano. Infatti, due raggi toccheranno il cervello e il tallone dell’uomo.
Un raggio viene inviato al segno della luna, affinché l’essere umano fortificato si mantenga alla presenza di Dio e non si lasci vincere dalla leggerezza o abbandoni la beatitudine.
Un raggio si estende verso il cervello e il tallone dell’uomo, affinché lo spirito di forza lo aiuti a perseverare nella sua buona intenzione e a portarla a termine con successo.
Quinto astro – Scienza
Un raggio si eleva verso il sole, affinché la scienza che determina la rettitudine nell’azione sia fortificata, affilata, nel determinare la scelta giusta, la direzione giusta da prendere.
Un raggio si estende fino alla testa del granchio, che proviene dal lupo della paura delle pene associate alle nostre cattive azioni. Il discernimento operato con scienza, cioè con la conoscenza delle cattive conseguenze legate alle cattive azioni, infatti, si basa anche sulla fiducia (granchio) di poter essere purificati dalle proprie colpe.
Un raggio punta verso la mezzaluna sinistra, quella che sta tramontando. In questo modo, la scienza sostiene il distacco dagli affari materiali.
Sesto astro – Amore di Dio
Un raggio si protende verso il sole, verso lo spirito di forza, al fine di poter resistere alla malvagità e perseverare nell’amore. Questo dono dello Spirito Santo, quello dell’amore di Dio, è vicino alla luna, cioè al sentimento che tutto viene da Dio. La luna riceve la sua luce dal sole, che è un simbolo dell’onnipotenza divina, rivelata in ciò che Cristo ha fatto per noi.
Un raggio è diretto verso la mezzaluna destra della luna. Ciò dimostra che l’amore nella prosperità si avvicina al sentimento della presenza di Dio che accompagna l’amore.
Un raggio si estende verso la testa del cervo, che proviene dalla testa del lupo. Il lupo ricorda il dolore che accompagna le cattive azioni, ma l’amore non tiene conto delle avversità e si affida alla fede (cervo) per fuggirle e conservare così la felicità suprema.
La luna – vicinanza a Dio
La luna che riceve la luce del sole sa che tutto il suo splendore viene dall’opera di Dio, che la sua gloria le è stata conferita da Cristo.
Un raggio irradia le due sopracciglia dell’uomo. Le sopracciglia proteggono gli occhi dell’uomo e quindi la sua vista. Così, la vicinanza a Dio, che è il sentimento che tutto viene da Lui, insegna all’uomo a mantenere l’acuità della sua comprensione per non sprofondare nella cecità dell’anima, che non riconosce più l’opera di Dio, né che è essa stessa un’opera di Dio.
Lo stesso raggio irradia anche entrambi i talloni dell’uomo, perché mentre protegge la vista, quando illumina le sopracciglia, aiuta l’uomo a camminare nella verità e a raggiungere la beatitudine eterna. In questo modo, l’uomo non dimentica Dio e viene attirato verso ciò che è utile e giusto.
Le stelle
All’interno del cerchio di fuoco luminoso appaiono anche 16 stelle fisse che sostengono le diverse parti del firmamento e temperano la violenza dei venti. Il loro numero è stato scelto perfettamente in modo che la loro influenza non sia né troppo forte né troppo debole. Sono disposte in gruppi di quattro tra i quattro venti di ogni punto cardinale. In ogni gruppo di quattro, le stelle sono situate a distanze regolari l’una dall’altra, le due all’interno estendono i loro raggi verso il cerchio di aria leggera e le due vicino alle teste degli animali li dirigono verso il fuoco nero. Alcune bilanciano il corso delle nubi e le altre temperano la violenza del fuoco. L’aria leggera ci ricorda il movimento delle nubi che a volte si elevano verso il cielo e ne sono illuminate, a volte scendono verso la terra e sono scure e cariche di pioggia. Il fuoco nero arde delle nostre cattive azioni, rappresentate dalle calamità naturali. Il giusto equilibrio di queste forze nell’universo è regolato da queste stelle, ma anche gli altri cerchi sono riempiti da innumerevoli stelle che rafforzano l’universo e lo mantengono nei suoi limiti. I venti, a loro volta, mantengono entro i loro limiti le due linee di nuvole a destra (Est) dell’uomo e le due a sinistra (Ovest), che sono una guida, un aiuto, una protezione dall’alto non solo per l’uomo, ma per tutte le creature.
Realtà spirituale figurata dall’elemento naturale:
Ildegarda legge anche la realtà spirituale che questi elementi della natura rappresentano. Le stelle sono quindi anche il segno dei dottori che, attraverso la loro saggezza, insegnano e istruiscono le persone in ogni epoca sulla realtà spirituale, il regno dei cieli, la Bibbia e la Parola di Dio. Così, nelle quattro parti del mondo, una parte (otto stelle) insegna il senso della presenza di Dio (leopardo, Est), il giusto giudizio di Dio (leone, Sud), la paura delle punizioni dell’inferno (lupo, Ovest) e le tribolazioni corporali (orso, Nord), in modo che gli uomini smettano le loro azioni malvagie rendendosi conto della sofferenza che causano, anche se non conoscono Dio. Un’altra parte (le altre otto stelle) annunciano le beatitudini che possono essere vissute nell’amore per Dio e per il prossimo (Matteo 5, 3-12), affinché gli uomini attribuiscano un valore maggiore alle realtà celesti e, sotto l’influenza dei venti, aspirino e siano portati verso di esse, dando il giusto valore alle realtà temporali. Otto stelle, infatti, inviano i loro raggi verso l’aria leggera che regola l’ascesa delle nuvole verso il cielo e le altre otto li inviano verso il fuoco nero che ricorda il bruciore e la sofferenza insiti nelle cattive azioni che ci privano dell’amore di Dio e del prossimo, fonte di ogni gioia. Anche gli altri cerchi sono pieni di stelle che ispirano l’uomo con razionalità e discernimento per correggersi e compiere innumerevoli azioni sante che sono rivelate nelle beatitudini e nell’esempio dei santi. In questo modo, l’uomo, grazie alla sua razionalità, sarà in grado di elevarsi verso Dio, di scegliere tra le beatitudini delle buone opere e la sofferenza causata da quelle cattive, e sarà in grado di mettersi sotto la protezione di Dio, che fa scendere verso di lui, come attraverso le nuvole, la grazia dello Spirito Santo, che apre i suoi occhi, rendendoli belli come quelli di una colomba, e in ogni circostanza sarà in grado di scegliere il bene a cui aspira.
L’universo e i suoi legami con la carità divina
L’immagine dell’uomo con le braccia tese verso Oriente e Occidente, al centro della ruota dove si trovano i cerchi dell’aria e dei venti, si trova a sua volta nel petto di un’altra figura. Questa figura è il soggetto della prima visione di questo ciclo che descrive le opere divine. È la visione dello splendore di Dio e del suo mistero trinitario. Dalla bocca di questa prima figura esce una luce filiforme più luminosa della luce del giorno. Infatti, ciò che esce dalla bocca rappresenta la virtù, ed è dalla più grande carità che deriva l’ordine che risplende su tutte le cose, ed è nella scienza di questa carità che si trova il circuito ordinato del mondo. Questi fili luminosi amministrano ad ogni elemento la giusta misura e tengono insieme le membra dell’uomo e gli elementi dell’universo, che dipendono tutti da lui, per assicurare il loro sviluppo e la loro bellezza. È da questa carità divina che proviene ogni opera compiuta per amore di Dio.
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Bibliografia :
Il testo latino completo della seconda visione della prima parte del Libro delle Opere Divine è disponibile online nella Patrologia Latina edita da Migne, vol. 197, colonne da 751 a 790.
Il testo latino figura anche a fronte dell’eccellente traduzione italiana che presenta il testo con numerose e ampie note esplicative:
– Il libro delle opere divine, Mondadori (testo originale latino completo, traduzione italiana di Michela Pereira e note di Marta Cristiani e Michela Pereira)
Il libro completo è stato tradotto in tedesco, pubblicato dalle Suore Benedettine dell’Abbazia di Santa Ildegarda a Eibingen, Beuroner Kunstverlag: Das Buch vom Wirken Gottes – Liber Divinorum Operum (vol. 6 delle opere complete).
Su Ildegarda:
– Ildegarda, la potenza e la grazia , Città Nuova Editrice, di Lucia Tancredi
– Hildegard von Bingen (Zugänge zum Denken des Mittelalters, 8) di Maura Zátonyi (in tedesco)
– Hildegarde de Bingen, Le livre de Poche, di Régine Pernoud (in francese)
Studi sulle visioni e sulle miniature di Ildegarda:
– Ildegarda von Bingen, Nel cuore di Dio, ed. Skira, di Sara Salvadori
– Ildegarda von Bingen, Viaggio nelle immagini, ed. Skira, di Sara Salvadori
– Vidi et intellexi. Die Schrifthermeneutik in der Visionstrilogie Hildegards von Bingen, Aschendorff Verlag, di Maura Zatonyi (in tedesco)
Biografia:
Vita Sanctae Hildegardis/Leben der Heiligen Hildegard von Bingen, Fontes Christiane, ed. Herder (testo latino e traduzione tedesca della biografia scritta dai monaci Teoderico di Echternacher e Guiberto di Gembloux, contemporanei di Ildegarda)