Genesi 2, 1-3
וַיְכֻלּ֛וּ הַשָּׁמַ֥יִם וְהָאָ֖רֶץ וְכָל־צְבָאָֽם׃
1 E i cieli e la terra furono completati e tutto il loro esercito.
Secondo diversi Padri della Chiesa, si fa qui riferimento all’esercito celeste degli angeli
וַיְכַ֤ל אֱלֹהִים֙ בַּיֹּ֣ום הַשְּׁבִיעִ֔י מְלַאכְתֹּ֖ו אֲשֶׁ֣ר עָשָׂ֑ה וַיִּשְׁבֹּת֙ בַּיֹּ֣ום הַשְּׁבִיעִ֔י מִכָּל־מְלַאכְתֹּ֖ו אֲשֶׁ֥ר עָשָֽׂה׃
2 E Elohim completò nel settimo giorno l’opera che aveva fatto e cessò nel settimo giorno tutta l’opera che aveva fatto.
וַיְבָ֤רֶךְ אֱלֹהִים֙ אֶת־יֹ֣ום הַשְּׁבִיעִ֔י וַיְקַדֵּ֖שׁ אֹתֹ֑ו כִּ֣י בֹ֤ו שָׁבַת֙ מִכָּל־מְלַאכְתֹּ֔ו אֲשֶׁר־בָּרָ֥א אֱלֹהִ֖ים לַעֲשֹֽׂות׃
3 E Elohim benedisse il settimo giorno e lo santificò poiché in quel giorno cessò ogni opera che Elohim aveva creato da fare.
Mosè Nahmanide, acronimo Ramban (Girona, 1194 – Acri, 1270) su Genesi 2, 1
וְכָל צְבָאָם. « צבא הארץ » הם הנזכרים חיה ורמש ודגים וכל הצומח גם האדם ו »צבא השמים » שני המאורות והכוכבים הנזכרים כענין וּפֶן תִּשָּׂא עֵינֶיךָ הַשָּׁמַיְמָה וְרָאִיתָ אֶת הַשֶּׁמֶשׁ וְאֶת הַיָּרֵחַ וְאֶת הַכּוֹכָבִים כֹּל צְבָא הַשָּׁמַיִם (דברים ד יט) גם יכלול השכלים הנבדלים כענין רָאִיתִי אֶת ה’ יֹשֵׁב עַל כִּסְאוֹ וְכָל צְבָא הַשָּׁמַיִם עֹמֵד עָלָיו וגו’ (מלכים א כב יט) וכן יִפְקֹד ה’ עַל צְבָא הַמָּרוֹם בַּמָּרוֹם (ישעיהו כד כא) והנה בכאן רמז על יצירת המלאכים במעשה בראשית וכן נפשות האדם צבא השמים הנה
E tutto il loro esercito. “L’esercito della terra” sono quelli che sono stati menzionati, animali, rettili, pesci, tutto ciò che cresce e anche l’uomo. E “l’esercito dei cieli” sono i due luminari, le stelle che sono state menzionate, come nel caso del versetto di Deuteronomio 4, 19: «Quando alzi gli occhi al cielo e vedi il sole, la luna, le stelle e tutto l’esercito del cielo, tu non lasciarti indurre a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle». Ciò comprende anche gli intelletti separati, come nel versetto di 1 Re 22, 19: «Ho visto il Signore seduto sul suo trono e tutto l’esercito dei cieli in piedi davanti a lui» e anche nel versetto di Isaia 24, 21: «Così il Signore retribuisce l’esercito delle altezze nelle altezze (e in terra i re della terra)». Qui si allude (si simboleggia) alla formazione degli angeli nell’opera della Genesi. Inoltre, anche le anime degli uomini sono l’esercito dei cieli.
Mosè Nahmanide, acronimo Ramban (Girona, 1194 – Acri, 1270) su Genesi 2, 3
הַיוֹם הַשְׁביעי שַבָּת, רמז לָעוֹלֶם הַבִָֹֹּא שֶׁכֻּלּוֹ שַבָּת וּמְנּחָה לחיֵּי הָעוֹלָמִים
Il settimo giorno shabbat-cessazione, è un simbolo del mondo che verrà, che è interamente shabbat-cessazione e riposo per la vita eterna.
Keli Yakar (Salomone Ephraim de Luntschitz (1550 Łęczyca, Polonia – 1619 Praga) su Genesi 2, 3
וּמָה שֶלֹּא נֶאֱמַר בְּשַׁבַּת וַיְהִי עֶרֶב וַיְהִי בֹקָר. לְפִי שֶבְּכָל הַיַמִים הַלַּיְלָה זְמַן הַמְּנוּחָה וְהַבֹּקֶר זְמַן הַמְּלָאכָה כְּמוֹ שֶׁנֶּאֱמַר (תְּהִלִּים קד כב) תִּזְרַח הַשֶּׁמֶשׁ יֵאָסֵפוּן וְגוֹ׳ יֵצֵא אָדָם לְפַעֳלוֹ. אֲבָל יוֹם הַשַּבָּת אוֹ כֻלּוֹ מְנוּחָה אוֹ כֻלּוֹ מְלָאכָה אִם כֵּן אֵין בּוּ הֶבְדֵּל בֵין עֶרֶב לְבֹקֶר כִּי מִצַּד סְתָם מְלָאכָה כֻּלּוֹ מְנוּחָה. וּמִצַּד עֲמַל הַתּוֹרָה כֻּלּוֹ לִמְלָאכָה כִּי יוֹם הַשַׁבָּת נִתַּן לַעֲסֹק בּוֹ בַּתּוֹרָה, שֶׁנֶּאֱמַר בַּהּ (יְהוֹשֻׁעַ א ח) וְהָגִיתָ בּוֹ יוֹמָם וָלַיְלָה. וְכִדְאִיתָא בַּמִּדְרָש. (תדא״ר א.) וְאוּלַי שֶׁעַל זֶה נֶאֱמַר, כִּי בוֹ שָׁבַת מִכָּל מְלַאכְתּוֹ אֲשֶׁר בָּרָא. הַיְינוּ סְתָם מְלָאכָה, לַעֲשׂוֹת. בַּחֲרֹשֶׁת עֶץ חַיִּים הַתּוֹרְנִי, וּבַחֲרֹשֶַת אֶבֶן הַלוּחוֹת, וְקָל לְהָבִין.
Perché (durante l’opera della creazione) nel giorno dello Shabbat non è detto: “Fu sera e fu mattina”? Perché ogni giorno la notte è tempo di riposo e il mattino è tempo di lavoro, come è detto nel versetto del Salmo 104, 22-23: “Il sole splende, essi si radunano… l’uomo esce per il suo lavoro”. Ma il giorno dello Shabbat è o interamente riposo o interamente lavoro, se è così non c’è divisione tra la sera e il mattino poiché, nel senso di semplice lavoro, è interamente riposo. Nel senso di lavorare alla Torah, è interamente dedicato al lavoro, poiché il giorno dello Shabbat è stato dato per dedicarsi alla Torah, come è detto nel libro di Giosuè 1, 8: «Lo mediterai giorno e notte». E lo stesso è riportato nel Midrash (Tana debe Eliyahu rabba 1). E forse è nello stesso senso che si dice che in lui (nel Shabbat) cessò ogni suo lavoro di creazione. Cioè il lavoro nel senso semplice, per operare nella meditazione (o: nel boschetto) dell’albero della vita della Torah e nell’incisione della pietra delle tavole (della Legge), è facile da capire.
Per un’analisi dei sette giorni, vedi l’articolo Genesi 1,1-2,3